Il Carnevale di Fonni

Il carnevale di Fonni fa parte di quelli che sono stati recentemente riscoperti, dopo un oblio che dal secondo dopoguerra in poi ha progressivamente sradicato molte tradizioni da molti paesi, anche nella Barbagia. Una ricerca filologica che ha coinvolto gli anziani del paese e valenti antropologi, questo rito carnevalesco è tornato meritoriamente alla vita.

Il carnevale di Fonni è ricco di personaggi caratteristici, ma tanti sono i dubbi che restano sul significato reale della sua pantomima.

S’Urthu : [z’ùrt̪u]: E’ una figura dalla stazza imponente ma che si muove con grandissimaagilità. Indossa pelli di montone in genere di colore bianco, e ha il volto imbrattato di fuliggine di sughero bruciato. Al collo porta un grosso campanaccio ed è legato a una pesante catena di ferro. E’ il personaggio chiave del rito simbolico.

SosBardanosde s’Urthu[zorbardànozo de z’ùrt̪u]:sono vestiti come “sosThurpos” di Orotelli e sono i guardiani dell’urthu: indossano un lungo pastrano nero d’orbace con il capuccio che scende fino al naso, hanno il volto cosparso di fuliggine, portano a tracolla una bandoliera di campanacci , calzano gli scarponi e i gambali del pastore.

Su Ceomo[zuçeòmo]: detto anche suNarcisu[zunarçìsu], è un pupazzo dalle sembianze umane, realizzato con stracci e paglia. E’ il classico fantoccio che simboleggia il carnevale che deve morire e per questo è condannato all’impiccagione e arso sul rogo.

SosButudos[zorbut̪ùdozo]: sono uomini travestiti con l’abbigliamento della vedova: indossano stracci o abiti completamente neri, uno scialle e un fazzoletto in testa, e hanno il viso imbrattato di fuliggine.

La rappresentazione

Il rito è caratterizzato da un corteo che sfila per le vie del paese. SosButudos procedono a gruppi: in genere sa fiuda (la vedova) è accompagnata da cinque o seifizas (figlie) che portano in braccio o in spalla il lorobabu (padre) morto, che altro non è che il pupazzo de su Ceomo. Di tanto in tanto lo depositano in terra rivolgendogli un lamento funebre grottesco, su teu o atìtidu, rimproverandone la morte, ma poiil canto si trasforma in coro licenzioso, persino osceno. SosButudos erano soliti inseguire le ragazze cercando di abbracciare e bersagliare con versi satirici e allusivi. Nel frattempo s’Urthu, tenuto a bada da uno o più Bardanos tramite la pesante catena di ferro, si scaraventa sui partecipanti al carnevale. E’ un personaggio violento, istintivo, imprevedibile come un animale: le ragazze in modo particolare sono costrette a subire il suo abbraccio ed essere sporcate di fuliggine. La vittima entra così a far parte del gioco carnevalesco, pur senza mai sentirsi aggredita. Altra caratteristica de s’Urthu è l’agilità con cui tenta di divincolarsi dal suo padrone aggrappandosi o arrampicandosi su pali, alberi, davanzali, talvolta curiosando all’interno delle case. SosButudos accompagnano il fantoccio de su Ceomo verso la tragica fine, lo processano e lo condannano a morte bruciandolo sul rogo.

Il significato

Le testimonianze più antiche sul carnevale di Fonni risalgono alla fine dell’800. Descrivono la processione, il processo, il rogo subito dal personaggio di su Ceomo e la pantomima inscenata da sosButudos. Su Ceomo è dunque il fantoccio del carnevale, responsabile di tutte le malefatte compiute dai membri della comunità nell’anno precedente.

Non si conoscono però i legami, se ve ne sono, con il personaggio de s’Urthu. Costui è di certo una figura simbolica, riconducibile certamente alle figure semi animalesche dei Mamuthones o dei Boes, ma a differenza di questi, esso non rappresenta la vittima sacrificale che si immola per la comunità, sorte che invece viene riservata a su Ceomo, il classico fantoccio che rappresenta il carnevale in quasi tutte le tradizioni dell’area mediterranea. Secondo alcuni studiosi, s’Urthu potrebbe rappresentare un orso, nonostante questo animale sia estraneo alla fauna sarda, ma l’ipotesi più attendibile è che esso sia la reminiscenza dell’Orcus della tradizione latina, dio delle tenebre. A sostegno di questa ipotesi ci sarebbero le evidenze toponomastiche e archeologiche: sono tante le tombe preistoriche in Sardegna chiamate sa domu de s’orcu (la casa dell’orco), con riferimento al dio dei morti. Il carnevale di Fonni resta però avvolto nel mistero: studi più approfonditi potrebbero rivelarne la simbologia e i legami con la tradizione delle altre maschere barbaricine.

Carnevale di Fonni (foto Gabriele Zucca)

Per le foto si ringraziano:

Gabriele Zucca

Le foto ed i diritti di autore sono e restano di proprietà degli autori.

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2 risposte

  1. Antonio ha detto:

    La seconda foto non è una maschera di Fonni…ma appartiene al Gruppo “Is Cerbus” di Sinnai

  2. vaxgelli ha detto:

    Grazie 1000, provvedo subito a toglierla e la inserirò nell’articolo del Carnevale di Sinnai quando lo pubblicheremo.

    Saluti
    Alberto

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