Bell’arrosa, la prima discoteca di ballo sardo al mondo – A Cagliari il 21 luglio 2017

Venerdì 21 luglio 2017, a partire dalle 21.00, la terrazza del Bastione di Saint Remy a Cagliari diventerà la prima discoteca di ballo sardo al mondo. La serata prenderà di Bell’arrosa, ed è organizzata dall’Associazione culturale Iscandula in collaborazione con la Regione Sardegna e Cagliari Paesaggio. Per una serata il capoluogo sardo avrà la sua pista da ballo d’eccezione sul Golfo degli Angeli, ma non ci sarà nessun volume assordante, ma i partecipanti saranno tutti in cerchio o a braccetto per piccoli gruppi.

L’Associazione culturale Iscandula, che da oltre trent’anni si occupa di promuovere e diffondere la musica tradizionale e in particolare le launeddas, ha organizzato questa serata chiamandola Bell’arrosa per rendere omaggio alla figura più acrobatica della danza, detta anche Sciampitta, quando il ballerino, tenuto da altri due compagni, esegue i passi capovolto. Nella lunga serata di festa si alterneranno vari professionisti:Orlando Mascia, alle launeddas e altri strumenti sardi; Bruno Camedda, fisarmonica e organetto; Graziano Montisci e Michele Deiana alle launeddas; Eliseo Mascia, percussioni, e ospite speciale Cosimo Lampis, alla batteria. Ma i veri protagonisti saranno i ballerini di ogni età.

Bell’arrosa si propone di rievocare uno storico evento a venti anni dalla sua realizzazione e dal contagioso successo. Era infatti il 1997 quando Iscandula ideò la serata-pioniera a Quartu Sant’Elena, organizzata dal Circolo Ottocento del compianto Alberto Orrù. Si tenne nei locali della Casa Sarritzu dove si riunirono giovani arrivati dai paesi lontani, adulti, anziani e bambini. Tutti a ballare, esperti e non, senza dover aspettare la festa del patrono o senza doversi iscrivere necessariamente a un gruppo folkloristico. E fu proprio da quell’input che nacquero varie scuole di ballo tra cui Cagliari e Quartu Sant’Elena. Ma al secondo appuntamento arrivarono i controlli e infine la Polizia, verificata l’inadeguatezza dell’impianto elettrico, inflisse una multa di quattro milioni e una diffida. Dopo qualche tempo e in altre sedi, l’esperimento fu ripetuto ma senza il successo straordinario dell’esordio. Fino a oggi.

Secondo l’antropologo danese Andreas Fridolin Bentzon, il primo in assoluto a studiare (e registrare negli anni Cinquanta) la musica delle launeddas, il loro uso è arrivato fino a noi proprio grazie ai balli del fine settimana. Il suonatore veniva infatti ingaggiato dai giovani di un paese con un contratto scritto detto Tzaracchia con il quale si impegnava ad accompagnare i balli di tutti i sabati e le domeniche per l’intero anno. Questa attività gli garantiva uno stipendio saldato di solito al raccolto. Una ricostruzione confermata anche dal ritrovamento, da parte del dottor Carlo Pillai, di alcune copie dei contratti conservati nell’Archivio di Stato di Cagliari. Poi i balli domenicali caddero in disuso dopo la seconda guerra mondiale con l’arrivo dei fonografi e soprattutto della Siae che imponeva il pagamento di una tassa (non dovuta perché si tratta di musica di pubblico dominio) che spesso superava addirittura il cachet dei suonatori. E così le piazze dei paesi smisero di essere delle piccole ‘discoteche’ all’aria aperta.

Associazione culturale Iscandula_Bella_arrosa_discoteca ballo sardo 1997

Associazione culturale Iscandula – Bell’arrosa, discoteca ballo sardo (1997)

Dove si trova il Bastione di Saint Remy a Cagliari:

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