L’alto Medioevo

Chiesa Bizantina

Nel 456 DC i Vandali, che avevano conquistato la prefettura d’Africa, dove avevano posto le basi del loro regno, prendono il controllo della Sardegna.

Essendo i Vandali una popolazione germanica di religione cristiano Ariana, la loro dominazione si va a sovrapporre su una popolazione già cristianizzata, anche se solo nella parte romanizzata dell’isola, direttamente dai martiri che durante il periodo di Diocleziano furono perseguitati. Il culto dei martiri locali infatti si radica fortemente, e ancora oggi vengono dedicate ai vari Sant’Efisio, Sant’Antioco, San Gavino ecc, delle feste di una suggestione unica. Il culto dei martiri acquista durante il regno vandalo, un’importanza ancora maggiore grazie all’arrivo in Sardegna di molti Cattolici mandati al confino dal Nord Africa, come San Fulgenzio vescovo di Ruspe, che porta con se le spoglie di Sant’Agostino, e fonda nei pressi di Caralis (Cagliari) il monastero di San Saturnino, fervido e fiorente centro culturale. Inoltre durante il regno vandalico, a Roma vengono eletti due Papi sardi (Sant’Ilario e San Simmaco) proprio con il fine di riportare la Sardegna nell’alveo della Chiesa romana.

Interno di una Chiesa

La dominazione vandalica in Sardegna cessa con l’attacco bizantino all’Impero vandalico, al comando del generale Belisario, così, nel 534 la Sardegna diventa Bizantina.

L’amministrazione Bizantina in Sardegna lascia un’impronta fortissima: il rappresentante dell’imperatore era lo Judex provincae, che stava a Caralis (Cagliari), mentre il comandante militare era il Dux, che stava di istanza a Forum Traiani (Fordongianus), proprio ai confini con le Barbagie.

Durante il periodo bizantino, si assiste in Sardegna all’opera dei evangelizzazione fatta dai monaci basiliani, che evangelizzano le Barbagie, le quali vengono così latinizzate tramite la religione, che arriva là dove non è arrivata la forza militare.

Chiesa bizantina

Intanto a metà del VII secolo gli Arabi, spinti dal loro nuovo credo, l’Islam,  intraprendono la rapida conquista di tutto in Nord Africa, spingendosi fino oltre lo stretto di Gibilterra, e conquistando anche la Sicilia e le Baleari. Anche la Sardegna subisce degli attacchi violenti e ripetuti, ma riesce a resistere all’invasione. Le città costiere però si spopolano.

La Sardegna si trova così isolata e lontana dal centro dell’impero di Bisanzio. In queste condizioni, lo Judex Provincae, assume anche le funzioni di Dux, ma per amministrare meglio tutta l’isola da pari poteri ai suoi luogotenenti che stavano a Turris, Tharros e Olbia, ed è in queste condizioni si formano, intorno al IX secolo, quattro regni sardi di Calari, Turris, Arborea e Gallura.