La Storia della “Su Furriadroxu Cup”

Vi abbiamo parlato l’altro giorno della 5^a edizione della Su Furriadroxu Cup che si svolgerà Domenica 3 Novembre 2013. Oggi vi parliamo invece della Storia della Su Furriadroxu Cup.

Cos’è Su Furriadroxu: Su Furriadroxu, ossia un modo di dire casa in sardo, e la parola con la quale vengono comunemente chiamate le case coloniche agricole nel Sulcis, attorno alle quali sono spesso cresciuti veri e propri villaggi. Un grande Furriadroxu a corte nel centro di Pula in stile campidanese, e la location dove dieci anni fa fu sistemata la trattoria tipica sarda che porta il nome omonimo, essa è il principale sponsor e co-organizzatore dell’evento ed è per questa ragione che da il nome a questa manifestazione velistica.

Le origini: La prima edizione della “Su Furriadroxu Cup” si svolse a novembre del 2009, a quasi due anni dalla nascita del circolo velico porto d’Agumu. L’idea nacque dalla voglia di mettere alla prova con una regata “vera” e quindi utilizzando il regolamento ufficiale ISEF, la neonata flotta del circolo e contestualmente dimostrare alla Federazione, (la quale aveva appena accettato la richiesta di affiliazione), di avere un’attività agonistica sociale. La prima idea mi venne durante la partecipazione all’evento creato da Dado e dalla sua Vichy Sun durante l’estate. Si trattava di due “tornei” ai quali partecipavano i suoi allievi o ex allievi, tra i quali il sottoscritto. Esso prevedeva due competizioni distinte, una per derive ed una per windsurf; La formula ricalcava quella del “tabellone tennistico” ossia delle regate tipo mach race (va beh più o meno) cioè una sfida tra due registranti a eliminazione diretta. Sulla scia di questa manifestazione si cominciò a lavorare all’idea. Inizialmente il confronto era prettamente tra me e Dado, al quale fracassavo “la pazienza” con tutte le mie ipotesi e centomila quesiti. Pian piano coinvolsi anche altri soci, i quali a dire il vero non sembravano così convinti nella reale organizzazione di qualcosa che già allora a qualcuno appariva qualcosa di “troppo grande” per quel circolo di amici, desiderosi tuttalpiù di scendere in acqua per delle “piacevoli passeggiate in deriva” e qualche regatina improvvisata.

La prima idea prevedeva un evento di due o più giorni ed un confronto con due tipi di regata profondamente diverse: un mach race (con formula tipo campionato e confronti tra due equipaggi con due barche uguali) ed infine una long distance. Al termine il vincitore sarebbe stato colui che “dopo un complicato calcolo di punti” si fosse dimostrato complessivamente il migliore in entrambi le specialità. Ovviamente l’idea aborti per ragioni di eccessiva durata dell’evento (si rischiava di doverlo spalmare in più week end) inoltre sia  alcuni proprietari delle barche da utilizzare per il mach race erano particolarmente entusiasti di prestarle a tanta gente, più o meno esperta, ma anche molti regatanti non erano convinti di utilizzare barche altrui con tutti i rischi connessi. Così, pur di mantenere l’idea originaria di confrontarsi in due regate “concettualmente” diverse, la prima edizione vide la flotta confrontarsi nella stessa giornata con una regata long distance che aveva la velleità di giungere fino all’isola di San Macario …. !!! è la seconda una classica a “bastone” all’interno del golfo. La mancanza di vento rese la long distance un’agonia, infatti il percorso fu ridotto dai giudici fino all’isola di coltellazzo. La seconda prova invece, complice una brezza termica intensa e inattesa, si svolse regolarmente.

Questa prima edizione, aperta per evitare figuracce, solo ai soci del nostro circolo, fu vinta dal duo Syrbe Patrick e consorte, troppo forti per il resto del gruppo.

La seconda edizione vide l’abbandono definitivo all’idea “long distance”, ma anche l’introduzione di due importanti novità, l’apertura a tutti i soci iscritti alla FIV e la partecipazione della classe O’pen Bic con una regata ed una classifica a parte. Questo fu possibile grazie al fatto che Dado, allora presidente del Circolo, acquisì la rappresentanza per la terza zona (la Sardegna per la FIV) di questa classe, contribuendo in modo esponenziale alla diffusione della classe specie nei circoli della provincia di Cagliari e nel Sulcus, ma contribuendo anche alla crescita di prestigio del circolo (culminati nel 2011 con l’organizzazione dei campionati italiani di classe), e contestualmente della Su Furriadroxu Cup. In quell’edizione si cominciò a respirare l’aria dell’evento; il breafing fu tenuto da  Edo Lisotti e Guido Sirolli,  rappresentanti ufficiali della classe per l’Italia, i quali fecero anche da giudici a entrambe le regate. Da segnalare inoltre una presenza importante dei soci dello Yacht Club Quartu S. Elena, con il quale vi era un rapporto speciale anche grazie alle amicizie personali tra alcuni soci. Quell’edizione fu vinta ancora dal duo Syrbe – Casu e sembrava che il loro dominio non potesse essere interrotto e fossero prossimi alla conquista definitiva della brocca.

La crescita e la prima notorietà: Sulla scia delle innovazioni introdotte l’anno prima e grazie alla notorietà acquisita grazie all’organizzazione dei campionati italiani della classe O’pen Bic nel mese di giugno, molti circoli del sud Sardegna interessati alla promozione di questa classe, hanno scelto di partecipare con tanti soci alla manifestazione in entrambe le regate. I più agguerriti e numerosi si rivelarono i soci della Lega Navale Italiana di Porto pino, i quali sia nella classe O’pen Bic che nella multi classe (cioè la Su Furriadroxu Cup) ottennero risultati importanti, mietendo trofei ovunque e vincendo la Su Furriadroxu Cup con Alessandro Saitta su laser Standard. C’è comunque da segnalare il buon livello raggiunto dai ragazzi del Circolo Velico Porto d’Agumu i quali ottennero ottimi risultati nella classe O’pen Bic.

Lo scorso anno è stata un’evoluzione dell’edizione 2011. Quaranta barche in acqua, una partecipazione inattesa e degna delle più celebri e storiche regate multi classe della terza zona. Da segnalare la partecipazione dell’associazione Fly Zone Sail Project, un’associazione dalla filosofia cultural guascona, che ha come finalità quella di diffondere la vela attraverso la riscoperta di una vecchia e gloriosa barca, ossia il Flying Junior, tramite quote di proprietà multiple alla portata di tante tasche. L’idea ha portato alla partecipazione record di questa classe, che assieme ai laser e ovviamente agli O’pen Bic, hanno quasi monopolizzato lo scenario della baia di Agumu. Tra i protagonisti a questo tentativo di rilancio della classe FJ anche il mitico Tanni Spanedda, rappresentante della classe e storico velista cagliaritano, giudice e istruttore federale tra i più titolati a livello della terza zona e non solo. In effetti la partecipazione di Tanni e dei campioni italiani di tridente della LNI di Porto pino ha sicuramente dato un taglio molto alto al livello della competizione, almeno per le posizioni di vertice. Infatti, nonostante la citata partecipazione di reggimenti di Laser e FJ, il podio è stato monopolizzato dagli equipaggi dei due tridente di Porto pino (primo e secondo) ed anche i trofei del terzo posto e dei primi classificati delle due categorie O’pen Bic, (con i fratelli Vincis) sono andati al club sulcitano; insomma, un dominio assoluto.

Memorial Remigio Zucca. Chi era Remigio? Lo scorso anno si è deciso di intitolare il trofeo dei vincitori delle due categorie O’pen Bic a Remigio Zucca, compianto proprietario del ristorante sponsor e co-organizzatore dell’evento, nonché padre del sottoscritto e di Andrea, attuale gestore del ristorante. Remigio, come tanti sanno, prima di dedicare tutte le sue energie alla creazione del ristorante Su Furriadroxu, fu amministratore del comune di Pula  e,  oltre le idee e posizioni differenti, il suo operato è certamente contraddistinto dalla voglia di contribuire con forza far crescere il proprio paese e spesso promuovendo iniziative, talvolta anche impopolari, in anticipo con i tempi, per una comunità allora ancora non sviluppata come lo è ora, ma garantendole un futuro migliore rispetto al “suo” presente. Tutto questo non da solo, ma grazie al lavoro di un gruppo di amici prima che “colleghi” di giunta; ma grazie alla collaborazione di tante persone con ruoli diversi all’interno della comunità, dimostrando così che la collaborazione ed una sinergia tra vari “livelli” della società porta ad ottenere risultati positivi per tutti.

Perché il memorial dedicato ai più giovani? Remigio ha sempre creduto nella forza dei giovani. Lui stesso da giovane politico, in un paese allora dominato dai “grandi vecchi” rappresentanti di alcune famiglie storiche, fu artefice di una piccola rivoluzione e pur con rispetto per quegli “anziani”, contributi in modo determinante alla vittoria di un gruppo di giovani amministratori, i quali diedero una svolta nel far politica rispetto al passato ed un imprinting turistico e commerciale, “storicamente non confutabile”,  al comune di Pula. C’è da dire che con i giovani amava collaborare. Aveva una curiosità innata, credeva nelle nuove dinamiche che la società sviluppava e per questo preferiva avere al suo fianco giovani collaboratori. Tra questi giovani mi pregio segnalare una persona che stimo particolarmente e oggi ricopre tra l’altro la carica di vicepresidente del nostro circolo, ossia Claudio Floris. Ecco perché il Suo Memorial è dedicato ai giovani, che sono il nostro futuro e nello specifico, il futuro dei nostri circoli e del nostro amato sport.

Massimiliano Zucca

Su Furriadroxu Cup 2013 - A Pula - Circolo Velico di Porto Agumu

La Storia della “Su Furriadroxu Cup”

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