Autunno in Barbagia ad Aritzo – 29 e 30 ottobre 2016

Torna anche questo weekend l’appuntamento con l’edizione 2016 di Autunno in Barbagia che sabato 29 e domenica 30 ottobre 2016 ci porterà ad Aritzo, un piccolo borgo in provincia di Nuoro che fa parte dell’antica regione della Barbagia di Belvì. Gli abitanti del paese apriranno i cortili delle proprie case per accompagnare i visitatori in uno stupendo viaggio enogastronomico ed artistico. La manifestazione itinerante Autunno in Barbagia è una vera e propria una vetrina promozionale dell’interno della Sardegna, attenta custode di saperi e sapori di indiscusso valore, volta a promuovere le eccellenze produttive e le tradizioni materiali e immateriali dei popoli che vi abitano. Per l’occasione la manifestazione sarà collegata alla “46° Sagra delle castagne e delle nocciole“.

Disteso su una vallata ai piedi delle montagne del Gennargentu, il paese di Aritzo è attorniato da paesaggi di incantevole bellezza ricchi di fresche sorgenti. L’area abbonda di boschi di noccioli e di castagni, dal cui legno si producono i rinomati manufatti dell’artigianato locale che rappresenta ancora oggi un’importante attività economica. Di notevole importanza è il tacco di Su Texile, una roccia di formazione calcarea che spunta da un rilievo come un cocuzzolo isolato e presenta pareti verticali molto ripide. Testimone dell’era mesozoica che si staglia solitario nel panorama, il tacco è divenuto un simbolo identificativo dell’intera zona. Alle falde della punta di Funtana Cungiada (1458 metri di altitudine), la più alta del massiccio, si trovano le antiche domos de su nie, ossia le ‘case della neve’ in cui si conservava la neve che veniva venduta nei mesi estivi in casse foderate di paglia, un commercio molto importante per l’economia del paese fino ai primi del Novecento. Numerosissime sono le sorgenti che sgorgano nei dintorni di Aritzo; tra le più conosciute vi sono la fonte di Is Alinos, che vanta proprietà diuretiche, e la Funtana de Sant’Antoni, da cui proviene un’acqua molto leggera e freschissima.

Dal punto di vista storico, grazie all’ottima posizione sui rilievi che circondano il massiccio del Gennargentu, Aritzo venne scelto già nella preistoria come punto strategico dalle antiche civiltà sarde. Le domus de janas di Is Forros sono testimoni di una storia che risale fin dal Neolitico per continuare poi con la grande epopea nuragica dell’età del Bronzo di cui rimangono le straordinarie tombe dei giganti in località Su Carragione. Ad Aritzo si stabilirono anche le popolazioni romane di cui rimane traccia nei ritrovamenti in località “Monte Longu” e “Antoni Sperizi”. Le origini dell’attuale centro abitato affondano nel Medioevo quando il villaggio, appartenente al Giudicato di Arborea, era inserito nella Curatoria della Barbagia di Belvì. I fieri abitanti fornivano guerrieri all’esercito giudicale e per questo godevano di particolari libertà amministrative.

Dopo lo scoppio della grande guerra tra i re sardi e quelli iberici che si concluse solo nel XV secolo con la conquista aragonese e la caduta del giudicato, la villa di Ariccu fu concessa in feudo ai Pardo. Tuttavia nel 1450 dovettero rinunciare alla concessione a causa dei forti conflitti con la popolazione che mal sopportava la perdita della sua storica autonomia. Un nuovo tentativo si ebbe nel 1481 con l’infeudazione ai Pages che provocò ripetute ribellioni costringendo la famiglia alla restituzione del feudo al patrimonio reale. Le continue lotte per difendersi dai soprusi feudali ottennero nel 1507 il privilegio per gli aritzesi di essere amministrati da un funzionario eletto tra i capifamiglia dell’incontrada di Belvì. Il centro non fu più infeudato fino all’arrivo del Savoia nel XVIII secolo che nel 1767 lo sottomisero alla signoria dei Lostia provocando nuove agitazioni. Solo nel 1838 Aritzo riuscì a liberarsi definitivamente dal giogo feudale.

Nel XIX secolo il paese iniziò a trarre beneficio economico dal turismo montano per la salubrità dell’aria, la ricchezza delle sue terre, caratterizzate dai meravigliosi boschi di castagni e noccioli, e le sue numerosissime sorgenti di acqua purissima.

Abili e ingegnosi gli abitanti di Aritzo si resero famosi per la costruzione de sas domos de su nie ossia le ‘case della neve’. Risalgono al Seicento le prime notizie scritte sulla costruzione di questi profondi pozzi in cui veniva conservata la neve: raccolta nel massiccio del Gennargentu durante l’inverno dai niargios e pressata nelle neviere, veniva ricoperta da uno spesso strato di felci, poi da tronchi e terra affinché potesse essere venduta durante l’estate per refrigerare cibi e bevande in diversi centri della Sardegna. Da questa importante industria nacque una delle più rilevanti attività commerciali del paese: la preparazione della celebre carapigna, una sorta di delizioso sorbetto al limone confezionato lavorando limone, zucchero e acqua nelle apposite sorbettiere refrigerate con la neve raccolta dalle domos de su nie. Ancora oggi questo prodotto della gastronomia locale è presente nelle sagre e nelle feste più importanti dell’Isola.

Il grazioso centro storico conserva le tipiche case in scisto e fango con i lunghi balconi in legno, opera di abili artigiani locali che hanno fatto dell’intaglio una vera e propria arte. Tra le antiche abitazioni vi è l’edificio settecentesco delle vecchie carceri spagnole. Lo stabile è realizzato nello stile tradizionale ed è caratterizzato da un sottopassaggio a sesto acuto chiamato “sa bovida” (la volta) da cui deriva il nome delle prigioni. All’interno vi sono le antiche celle ora utilizzate come spazi espositivi per l’allestimento di “Bruxas”, una mostra dedicata alla magia e alla stregoneria, che comprende una sezione relativa all’Inquisizione in Sardegna tra XV e XVII secolo. Altri importanti strutture del centro sono l’affascinante Casa Devilla, risalente al XVII secolo, appartenuta a una famiglia di possidenti della zona, e il  Castello Arangino, costruito ai primi del Novecento con riferimenti all’epoca medievale, seguendo la tendenza architettonica dell’epoca per le abitazioni signorili.

Per maggiori informazioni sul paese di Aritzo visitate il sito ufficiale dedicato al paese barbaricino sul sito ufficiale della manifestazione: Aritzo – Cuore della Sardegna

Autunno in Barbagia ad Aritzo - 29 e 30 ottobre 2016

Autunno in Barbagia ad Aritzo – 29 e 30 ottobre 2016

Ecco qua di seguito il programma completo della manifestazione:

SABATO 29 OTTOBRE 2016

DALLE ORE 9 ALLE ORE 18 Escursione guidata ai castagneti secolari di Geratzia.
– Ritrovo piazza Bau Ponte, incrocio scuole
ORE 10 Apertura stand dell’artigianato e agro-alimentari.
– Lungo le vie del paese
ORE 10:15 Apertura mostre di pittura e scultura ed esposizione delle opere del pittore Aritzese A. Mura.
– Sala consiliare del comune
ORE 17 Esibizione itinerante del coro polifonico Bachis Sulis di Aritzo.
– Lungo le vie del paese
ORE 17:30 Distribuzione gratuita di caldarroste e degustazione del vino novello.
– Piazza Bastione
ORE 22 Concerto live con Danilo Sacco, ex voce dei Nomadi.
– Piazza Bastione

DOMENICA 30 OTTOBRE 2016

ORE 9 Apertura stand dell’artigianato e agro-alimentari.
– Lungo le vie del paese
DALLE ORE 9 ALLE ORE 18 Escursione guidata ai castagneti secolari di Geratzia.
– Ritrovo piazza Bau Ponte, incrocio scuole
ORE 10:30 Sfilata ed esibizione della banda musicale di Sant’Antioco.
– Corso Umberto I e via Kennedy
ORE 11 Sfilata ed esibizione dei musici e sbandieratori Santa Lucia di Iglesias.
– Lungo le vie del paese
ORE 11:15 Distribuzione gratuita di caldarroste e degustazione del vino novello.
– Piazza Bastione
ORE 14 Spettacolo Note di Sardegna con Giuliano Marongiu (folk, cabaret, musica).
– Piazza Bastione
ORE 19 Conclusione della festa e saluti istituzionali.

DA VISITARE

Eco Museo della montagna sarda e del Gennargentu.
– Parco Comunale Pastissu.

La chiesa di San Michele Arcangelo con la torre campanaria.

Casa padronale Devilla del XVII secolo.
– Via Caserma

Carceri spagnole.
– Via Carceri

Dove si trova Aritzo:

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